mercoledì 26 settembre 2018

LETTERA APERTA AI BUSSANTI


Mi rivolgo, con questo post, a coloro i quali stanno per iniziare il loro cammino in Massoneria, i cosiddetti: Bussanti.
Mi rivolgo a loro perché sono il futuro di questa Istituzione e come tale va protetto e ben indirizzato.

Mi rivolgo a Voi: i Bussanti. Ora siete in una terra di mezzo dove cominciate a sentire il profumo di quest'Arte ma ancora non siete ammessi a parteciparvi, quindi sento come mio dovere di darvi alcune informazioni... non consigli, non mi permetterei mai, solo delle informazioni che Vi possano essere di aiuto oppure fare chiarezza su alcuni importanti principi.

La Massoneria è una Via iniziatica Sacra, dove il termine “Sacro” va inteso come percorso che ognuno degli aderenti intende fare su sé stesso.
La sacralità di questa Via parte da molto lontano ed entrando in contatto con i suoi Antichi Misteri bisogna mettersi nello stato d'animo adatto.
Non è una decisione da prendere in modo superficiale, significa abbracciare ideali talmente alti che potrebbero creare vertigini e paure. 


Perciò vi dico:
  • Non bussate se non avete ben chiaro che entrare in Massoneria è una vostra scelta, che dovrà essere accettata dai Fratelli e dalle Sorelle che già ne fanno parte, ma sempre di una scelta vostra si tratta.
  • Non bussate se non siete pronti ad assumervi questo impegno, si tratta di una o due serate al mese ma alle quali non bisogna mancare, è importante per Voi.
  • Non bussate se pensate che entrare in Massoneria sia una scorciatoia per conoscere gente “che conta”, non è così... se questo è il vostro fine potrete ingannare i Maestri Tegolatori ma non ingannerete mai voi stessi e prima o poi abbandonerete sotto il peso del fallimento.
  • Non bussate se non andate fieri di appartenere a questa Istituzione, ciò non significa sbandierare ai quattro venti l'appartenenza ma nemmeno provare quel senso di disagio nei confronti del mondo profano.
  • Non bussate se non siete pronti a metterci il cuore, la passione e l'anima.
  • Non bussate se lo fate solo per curiosità.
  • Non bussate se non sentite dentro di voi che questa scelta cambierà la vostra vita e soprattutto se avete paura di cambiare... non chiedete di entrare in Massoneria se avete timore di arrivare a conoscere voi stessi come siete nel più profondo dell'essere.

Sappiate che questa Istituzione è basata sulla Libertà, l'Uguaglianza, la Fraternità e sul Rispetto.
Rispetto per voi stessi, per l'Istituzione e per tutti i Fratelli e le Sorelle che ne fanno parte. Ma soprattutto Rispetto per ciò che andrete a fare e per l'impegno che prenderete.

Perciò vi chiedo: siete sicuri di voler bussare alla porta del Tempio?

Fabio Pedrazzi

domenica 23 settembre 2018

ERMETE L'ERMETISTA

Utilizzare un linguaggio ermetico non significa non avere nulla da dire, anzi, solo che la comprensione avviene sempre in chi ascolta, o legge, e non in chi parla o scrive, lì c'è la consapevolezza.
L'ermetismo, come termine utilizzato in ambito letterario e soprattutto poetico, risale al 1936 e il primo ad utilizzarlo fu Francesco Flora. Si riferisce ad una concezione mistica dell'uso della parola e fa riferimento alla leggenda di Ermete Trismegisto, figura che tutti i F:. (per lo meno dal grado di Compagno in avanti) dovrebbero ben conoscere.
Generalmente sono testi di difficile comprensione ma, come ho precedemente affermato, la comprensione avviene in chi legge o ascolta.
E' una sorta di reazione alchemica, anche perché l'Alchimia utilizza a piene mani l'ermetismo, potremmo dire che ne è il braccio armato.

Sempre nell'orbita dell'ermetismo troviamo l'allegoria, altro metodo per celare ciò che non deve essere compreso da chiunque.
Prendiamo in esame i rituali massonici: sono pregni di allegorie, sono di per sé un'allegoria, quindi risultano ermetici.

I simboli sono ermetici, possiamo quindi affermare che "ermetico" è qualcosa che racchiude in sé un significato ma che tale significato è comprensibile solo a chi ha le chiavi di lettura necessarie per: prima comprendere e poi diventare consapevolmente il simbolo stesso.
Stessa cosa vale per i Rituali, prima bisogna comprenderli poi si diventa il rituale stesso, a quel punto la fusione con il tutto, con il famoso UNO è avvenuta.
Perché ciò accada è necessario un lavoro lungo e a volte faticoso. Bisogna scardinare il proprio "io", le proprie metodologie di pensiero, superare i dogmi materialistici in cui siamo immersi... eliminare il liquidame ossigenato in cui respiriamo immagini preconfezionate e liberarsi ad un profondo respiro fatto di aria e consapevolezza.

Non c'è frase, parola o gesto nei Rituali che non sia allegorica ed ermetica. Se ci fermiamo al loro significato meccanico non progrediamo, il Rituale attiverà in chi lo esegue l'energia necessaria a fermarsi davanti alla Porta senza mai avere la possibilità di oltrepassarla.
La Tavola Smeraldina non si esplicita, non la si comprende se si cerca il significato. La ricerca del Massone non è quella di trovare le risposte ma di imparare a porsi le giuste domande, come diceva un mio vecchio Maestro.
Ermete Trismegisto ci offre, attraverso una metodologia di "essere", la possibilità di oltrepassare il significato. L'ermetico SATOR lavora su vibrazioni sonore e non visive, ma tutti cercano di capire cosa significano le parole che lo compongono.
Diventare fa parte dell'essere, cercare il significato fa parte dell'avere: so il significato quindi mi appartiene... divento quindi sono.

Fabio Pedrazzi

venerdì 7 settembre 2018

ORDO AB CHAO

Distrutte le Colonne e abbandonati Grembiule e Guanti, il Massone si pone di fronte alla deriva spiritualistica degli Antichi Misteri.
La mano tatuata, o comunque portatrice dei simboli rivelatori, gli fu presentata dal Maestro in un Tempo in cui ancora non riusciva a sentire né i simboli e né le Parole ormai perdute.
Ora però ha oltrepassato la materia e riesce a vedere senza l'uso degli occhi, a parlare senza proferire parola e a sentire il silenzio che vibra attraverso il nulla.

Corona, Stella, Sole, Lanterna e Chiave si sono fusi e trasmutati lasciando nell'aria un profumo di incenso.
Il Re ha il destino scritto tra le Stelle che lasciano il posto al Sole dell'Illuminazione rammentando sempre che la sola fioca luce della Lanterna non servirà a trovare la Chiave.

Ma la Porta è lì, pronta ad aprirsi liberando tutta la Potenza che gli Antichi Misteri hanno riservato a chi riuscirà a oltrepassarla.
Ora sta a Lui decidere come proseguire, ora è il momento in cui il Segreto è stato svelato e la Chiave non è più spezzata.
Ormai il Maestro Segreto è diventato Eletto e Vendicatore, RosaCroce e poi Kadosh... e mentre due piume, una bianca e una nera, dondolano dolcemente verso terra, il Massone ripone il pensiero nel cassetto delle formule antiche.

Pian piano la nebbia del Caos si è dipanata e l'ordine va formandosi, la Piramide è compiuta e dal vertice si può vedere sia il Cielo che la Terra. Si punta Orione e ci si prepara al salto quantico.
Si torna al bianco dal bianco, il pavimento a scacchi non è più una trappola duale ma un sicuro porto dove approdare e da dove salpare. Le 7 Luci sono accese, Minerva ripone l'Egida. La battaglia è sopita.

Ma il Lavoro non è finito, cambia livello e si fa più sottile. L'Io senziente ancora non è sconfitto e, forse, mai lo sarà. La Spada è a sinistra, la lama affilata e lo sguardo è sulle 2 direzioni, ora passato e futuro formano il presente.

Fabio Pedrazzi