sabato 14 novembre 2020

IO NON CI STO

 

Bellissima riflessione della Sr:. Claudia Filippini... 

Io non cisto. Guardando quello che accade in questo mondo, il mio disgusto arriva al limite. Molte domande affollano la mia mente. Perché la Massoneria non si ribella a quello che sta succedendo in questo mondo. Perché non ci opponiamo. Ne fa parte ad alti livelli? Non ho risposte. Ma so che questo non lo voglio per il mio futuro e per il futuro che verrà dopo di me. Non capisco, o meglio, non voglio accettare il disegno che c’è dietro a tutto quello che sta per accadere. È inconcepibile per me, seppur ho ben chiaro i loro intenti: decimare l’umanità. Libertà, Uguaglianza, Fraternità. Questi tre principi sono alla base della Massoneria Universale.

 

Libertà. Hanno violato la libertà di ogni individuo limitandola nel movimento, hanno vietato l’abbraccio ed il bacio fraterno e Massonico, impediscono il congiungimento delle persone ed ora vogliono limitare anche la scelta di vivere o di morire. Hanno reso vana lo lotta che gli uomini, sacrificando le loro vite, hanno ottenuto nel corso dei secoli. In un attimo hanno distrutto quello che i nostri padri avevano costruito con tanto sacrificio per lasciarlo a chi sarebbe venuto dopo di loro. Non possiamo e non dobbiamo accettare tutto questo, non solo per noi ma per salvaguardare quest’umanità che Loro vogliono annientare, che loro si assurgono il diritto di scegliere chi debba continuare a calcare questa terra e chi no. Noi operiamo per il bene dell’umanità e sebbene siamo piccole briciole in questo grande mondo, sebbene non possiamo arrivare neanche a concepire cosa ci sia dietro tutto questo, sebbene non possiamo contrastarlo fisicamente, dobbiamo trovare il modo per opporci e iniziare a combatterlo in altro modo. Le menti degli uomini sono state condizionate a credere che questo sia giusto. Sono state obbligate ad accettarlo e condividerlo. Solo su questo piano dobbiamo lavorare. Lavorare per innalzare l’intelletto degli uomini e far capire, in modo non diretto, che stanno sbagliando. Sarà dunque un lavoro lungo e difficile, ma nella nostra diversità, possiamo e ribadisco, dobbiamo tentare. È un nostro dovere.

Uguaglianza. Neanche questo principio è stato rispettato: L’uguaglianza, per come la vedo io, è una conseguenza della libertà. Oggi non esiste più il pensiero libero, perché gli stessi individui che hanno abbracciato il nuovo disegno mondiale, ti tacciano nel peggiore dei modi se esprimi un’opinione diversa dalla loro. Sono state fatte guerre a favore dei diritti dell’uomo e dell’uguaglianza tra le genti, guerre razziali in atto ancora oggi. Ma nel mondo piccolo se ne sta combattendo un’altra ancora più potente. Una guerra sorda e subdola per dividere ancora di più le genti.

Fraternità. Una parola magnifica che racchiude quello che di più bello possa avere un essere umano. Molto difficile da attuare per l’aridità che alberga nei cuori di questa umanità. Sotto questo nome, oggi vengono messe in atto i peggiori crimini. Gli uomini hanno dimenticato il vero significato di questa parola.

Alla luce di queste mie considerazioni, abbracciando questi Nostri tre princìpi, vi chiedo di aiutarmi a raggiungere questo obiettivo. Per quanto mi sarà concesso di vivere, non mi arrenderò a vedere il mondo ridotto ad un nulla in mano a uomini che per denaro calpesteranno ogni essere su questa Terra.

Ho detto.

 

Claudia Filippini

LA DOMANDA

Sul muro c'erano aloni di muffa, l'Aria era umida e pungente. Hermes prese un ciocco di legna e lo mise nel camino. Il Fuoco si ravvivò e cominciarono a scintillare piccole fiammelle dorate.

Il Drago osservava da dentro il boccione verde. La Bestia, colui che è il non-essere, colui il quale permette di essere. Hermes, sentendosi lo sguardo dell'animale addosso gli disse:


 

«Che cosa vuoi?»

«Niente... osservo»

«Perché?»

«Non è questa la Domanda»

«Quale Domanda?»

«Quella che devi porre»

«Perché dovrei porti la Domanda?»

Il Drago fece un sorriso, sette gocce di sangue uscirono dalla sua bocca, sette lascrime scesero dai suoi occhi e sette lamenti uscirono dalla sua gola. 

«Se non ti poni la Domanda morirai»

«Perché dovrei morire?»

«Perché è solo attraverso la Domanda che potrai sconfiggere la paura»

Hermes lo guardò. L'Animale era piccolo nelle dimensioni sensoriali, ma immenso in quelle intrinseche, era e non era nello stesso tempo. Si avvicinò al boccione verde. Tolse il tappo e infilò la mano destra. Prese la Bestia e la posò sul tavolo in legno. Poi aprì il Libro dalle pagine bianche. Lo sfogliò fino ad arrivare alla Civetta, alla notte e alla folle idea di poter porre la Domanda.

Il Drago piegò leggermente la testa verso sinistra.

«Non hai paura che io possa scappare?»

«Perché dovresti? Non stai bene con me?»

«Oh... certo... mi cibi ogni giorno e mi disseti qundo necessita, ma sono queste mura verdi che mi costringono a cercare la notte, poi, caro alchimista, ancora non hai raggiunto Rubedo e nemmeno hai ancora capito il senso della Domanda»

«Vattene allora, non mi servi, mi sei inutile...»

«Inutile dici? Io sono la tua Domanda e senza di essa morirai»

Hermes scacciò il piccolo Drago dal suo antro, chiuse porte e finestre con il blu dell'Anima e barricò il suo cuore con la luce della notte. Ma sapeva che la Bestia aveva ragione. Sapeva che un giorno l'unica salvezza sarebbe stata la Domanda. Sapeva che un giorno, i padri dei padri si sarebbero uniti per controllare il tutto... avrebbero cercato di portare ordine nel caos, ma sapeva che il caos era già ordine e che la menzogna stava nelle parole e non nel silenzio delle pagine bianche... sapeva. Hermes sapeva benissimo qual era la Domanda... e già se l'era posta... ecco perché sapeva.

Ma il giorno dell'uomo era terminato. Le stelle indicavano percorsi muti e la notte portava luce silente.

La Domanda, l'ultimo dei Segreti era stato svelato, ma non per tutti. Ancora troppa umanità non era arrivata a porsela, non voleva porsela. Tornò al boccione di vetro verde, rimise il tappo e lo agitò. Pronunciò parole antiche e tra la polvere bianca e la polvere nera ricomparve il Drago.


Fabio Pedrazzi