venerdì 4 dicembre 2020

IL RITO FRANCESE - Il nuovo libro di Francesco Guida

Oggi vi presento un libro davvero interessante: Il Rito Francese di Francesco Guida 

Ve lo consiglio, la prefazione è di Luigi Pruneti.

 

Questo libro vuole essere un tentativo di risposta, o quantomeno l'avvio di una riflessione che riguarda tutti, massoni e non massoni, sul futuro di una agenzia etica, con cui, piaccia o meno, bisogna confrontarsi, e il cui esito non potrà che essere la costruzione di nuovi orizzonti oppure l'estinzione totale.


sabato 14 novembre 2020

IO NON CI STO

 

Bellissima riflessione della Sr:. Claudia Filippini... 

Io non cisto. Guardando quello che accade in questo mondo, il mio disgusto arriva al limite. Molte domande affollano la mia mente. Perché la Massoneria non si ribella a quello che sta succedendo in questo mondo. Perché non ci opponiamo. Ne fa parte ad alti livelli? Non ho risposte. Ma so che questo non lo voglio per il mio futuro e per il futuro che verrà dopo di me. Non capisco, o meglio, non voglio accettare il disegno che c’è dietro a tutto quello che sta per accadere. È inconcepibile per me, seppur ho ben chiaro i loro intenti: decimare l’umanità. Libertà, Uguaglianza, Fraternità. Questi tre principi sono alla base della Massoneria Universale.

 

Libertà. Hanno violato la libertà di ogni individuo limitandola nel movimento, hanno vietato l’abbraccio ed il bacio fraterno e Massonico, impediscono il congiungimento delle persone ed ora vogliono limitare anche la scelta di vivere o di morire. Hanno reso vana lo lotta che gli uomini, sacrificando le loro vite, hanno ottenuto nel corso dei secoli. In un attimo hanno distrutto quello che i nostri padri avevano costruito con tanto sacrificio per lasciarlo a chi sarebbe venuto dopo di loro. Non possiamo e non dobbiamo accettare tutto questo, non solo per noi ma per salvaguardare quest’umanità che Loro vogliono annientare, che loro si assurgono il diritto di scegliere chi debba continuare a calcare questa terra e chi no. Noi operiamo per il bene dell’umanità e sebbene siamo piccole briciole in questo grande mondo, sebbene non possiamo arrivare neanche a concepire cosa ci sia dietro tutto questo, sebbene non possiamo contrastarlo fisicamente, dobbiamo trovare il modo per opporci e iniziare a combatterlo in altro modo. Le menti degli uomini sono state condizionate a credere che questo sia giusto. Sono state obbligate ad accettarlo e condividerlo. Solo su questo piano dobbiamo lavorare. Lavorare per innalzare l’intelletto degli uomini e far capire, in modo non diretto, che stanno sbagliando. Sarà dunque un lavoro lungo e difficile, ma nella nostra diversità, possiamo e ribadisco, dobbiamo tentare. È un nostro dovere.

Uguaglianza. Neanche questo principio è stato rispettato: L’uguaglianza, per come la vedo io, è una conseguenza della libertà. Oggi non esiste più il pensiero libero, perché gli stessi individui che hanno abbracciato il nuovo disegno mondiale, ti tacciano nel peggiore dei modi se esprimi un’opinione diversa dalla loro. Sono state fatte guerre a favore dei diritti dell’uomo e dell’uguaglianza tra le genti, guerre razziali in atto ancora oggi. Ma nel mondo piccolo se ne sta combattendo un’altra ancora più potente. Una guerra sorda e subdola per dividere ancora di più le genti.

Fraternità. Una parola magnifica che racchiude quello che di più bello possa avere un essere umano. Molto difficile da attuare per l’aridità che alberga nei cuori di questa umanità. Sotto questo nome, oggi vengono messe in atto i peggiori crimini. Gli uomini hanno dimenticato il vero significato di questa parola.

Alla luce di queste mie considerazioni, abbracciando questi Nostri tre princìpi, vi chiedo di aiutarmi a raggiungere questo obiettivo. Per quanto mi sarà concesso di vivere, non mi arrenderò a vedere il mondo ridotto ad un nulla in mano a uomini che per denaro calpesteranno ogni essere su questa Terra.

Ho detto.

 

Claudia Filippini

LA DOMANDA

Sul muro c'erano aloni di muffa, l'Aria era umida e pungente. Hermes prese un ciocco di legna e lo mise nel camino. Il Fuoco si ravvivò e cominciarono a scintillare piccole fiammelle dorate.

Il Drago osservava da dentro il boccione verde. La Bestia, colui che è il non-essere, colui il quale permette di essere. Hermes, sentendosi lo sguardo dell'animale addosso gli disse:


 

«Che cosa vuoi?»

«Niente... osservo»

«Perché?»

«Non è questa la Domanda»

«Quale Domanda?»

«Quella che devi porre»

«Perché dovrei porti la Domanda?»

Il Drago fece un sorriso, sette gocce di sangue uscirono dalla sua bocca, sette lascrime scesero dai suoi occhi e sette lamenti uscirono dalla sua gola. 

«Se non ti poni la Domanda morirai»

«Perché dovrei morire?»

«Perché è solo attraverso la Domanda che potrai sconfiggere la paura»

Hermes lo guardò. L'Animale era piccolo nelle dimensioni sensoriali, ma immenso in quelle intrinseche, era e non era nello stesso tempo. Si avvicinò al boccione verde. Tolse il tappo e infilò la mano destra. Prese la Bestia e la posò sul tavolo in legno. Poi aprì il Libro dalle pagine bianche. Lo sfogliò fino ad arrivare alla Civetta, alla notte e alla folle idea di poter porre la Domanda.

Il Drago piegò leggermente la testa verso sinistra.

«Non hai paura che io possa scappare?»

«Perché dovresti? Non stai bene con me?»

«Oh... certo... mi cibi ogni giorno e mi disseti qundo necessita, ma sono queste mura verdi che mi costringono a cercare la notte, poi, caro alchimista, ancora non hai raggiunto Rubedo e nemmeno hai ancora capito il senso della Domanda»

«Vattene allora, non mi servi, mi sei inutile...»

«Inutile dici? Io sono la tua Domanda e senza di essa morirai»

Hermes scacciò il piccolo Drago dal suo antro, chiuse porte e finestre con il blu dell'Anima e barricò il suo cuore con la luce della notte. Ma sapeva che la Bestia aveva ragione. Sapeva che un giorno l'unica salvezza sarebbe stata la Domanda. Sapeva che un giorno, i padri dei padri si sarebbero uniti per controllare il tutto... avrebbero cercato di portare ordine nel caos, ma sapeva che il caos era già ordine e che la menzogna stava nelle parole e non nel silenzio delle pagine bianche... sapeva. Hermes sapeva benissimo qual era la Domanda... e già se l'era posta... ecco perché sapeva.

Ma il giorno dell'uomo era terminato. Le stelle indicavano percorsi muti e la notte portava luce silente.

La Domanda, l'ultimo dei Segreti era stato svelato, ma non per tutti. Ancora troppa umanità non era arrivata a porsela, non voleva porsela. Tornò al boccione di vetro verde, rimise il tappo e lo agitò. Pronunciò parole antiche e tra la polvere bianca e la polvere nera ricomparve il Drago.


Fabio Pedrazzi


martedì 29 settembre 2020

MASSONERIA 2.0

Come è cambiata la Massoneria negli ultimi 200 anni? 

E come cambierà nei prossimi 20?

La tecnologia... croce e delizia, ha pian piano cambiato la Nostra metodologia di contatto. In passato per comunicare la data e il luogo della Tornata si utilizzavano Fr:. che portavano di "casa in casa" la  notizia. Poi siamo passati alle email e ai gruppi WhatsApp.

L'emergenza Covid ha dato vita a un altro modo di riunirci: la teleconferenza.

 

Ovvio che non può essere sostitutiva del Tempio ma... è comunque un modo nuovo per operare. Ci sono Logge che hanno sviluppato un apposito rituale per il web, non me ne vogliano i tradizionalisti, ma credo che in futuro questa sarà la strada da percorrere. Ancora non siamo pronti, ancora non c'è la tecnologia necessaria, non va però dimenticato il prossimo arrivo del 5G ma soprattutto il Computer quantistico, che non lavorando più sulla serie binaria dello 0 e 1 ma sul problema nel suo insieme, rivoluzionerà il nostro modo di vivere.

Ecco, in futuro saremo sempre più immersi in un mondo quantico, dove il pensiero sarà primario rispetto alla Materia. Per dirla in modo Massonico: passeremo dalla Squadra al Compasso. Ciò che ci aspetta è un abbattimento della fisicità a favore dell'immaterialità. Immagino un modo di lavorare diverso, non sostitutivo attenzione, solo diverso. Si costituiranno Logge che potranno lavorare a distanza, si perderà il fascino e la sacralità del Tempio a favore della possibilità di creare eggregore tra Fr:. e Sr:. di regioni diverse, addirittura di Nazioni diverse. Se la Massoneria prenderà questa strada, a mio parere, avremo la possibilità Lavorare su di un piano differente da quello attuale.

Le due metologie di lavoro potranno, secondo me dovranno, operare parallelamente. Una non sostiuisce l'altra. Mantenere la tradizione utilizzando anche le nuove tecnologie. Le iniziazioni, gli aumenti di salario e le elevazioni, non possono prescindere dal Tempio, ma i Lavori "normali" possono essere svolti a distanza.

Questa secondo me sarà la Massoneria 2.0. Nel 1700 non c'era la luce elettrica, poi è stata implementata nei Templi, non c'erano le email, oggi normale mezzo di comunicazione, non c'erano i cellulari, oggi mezzo indispensabile per quelle riunioni a 4 voci che in genere si fanno tra i vari continenti... questo intendo. Se a un Massone del '800 avessimo detto che avremmo chiamato una Tornata tramite un PC, credo che ci avrebbe guardato male gridando allo scandolo. Oggi siamo di nuovo a un cambio di passo, ma questa è la Nostra Forza: vivere la Tradizione attraverso i cambiamenti. Essere consapevoli del passato guardando al futuro.


Fabio Pedrazzi


lunedì 7 settembre 2020

IL SILENZIO... DOVERE, POTERE E PESANTE BASTONE

Quando in Massoneria si sente parlare del Silenzio, subito si pensa a quello imposto agli Apprendisti nel Tempio. In questa fase le frasi più gettonate sono le seguenti:

- Sei fortunato, approfittante per imparare

- Mi ricordo quando ero Apprendista e non potevo parlare... un periodo bellissimo

- Fai tesoro di questo periodo di silenzio... perché poi non sarà più possibile.

Il Silenzio massonico, per quanto riguarda l'Apprendista, è necessario per dare al neofita il giusto tempo per cominciare a capire le dinamiche che si sviluppano in un Tempio. Per cominciare a capire come si chiede la parola, come si risponde e come si interloquisce con gli altri Fr:. o SR:. .

Ma l'Apprendista può comunque parlare. Se ha qualcosa da dire lo può fare attraverso il Secondo Sorvegliante, in genere tramite un lavoro scritto che il Dignitario leggerà in vece sua.

In questo caso il Silenzio rientra nella sezione: DOVERE.

Passiamo al POTERE. Già, il Silenzio è Potere. Provate a eclissarvi, a Guardare e basta. A non pronunciare parola, sia fuori che dentro il Tempio... cominceranno a sorgere delle domande: ma perché non parla? Con chi ce l'ha? Cosa'ha in mente?

Niente, non ho in mente niente, sto solo osservando. Un simile Silenzio  pone chi lo attua in una posizione di vantaggio. Il Silenzio lo si dà o lo si subisce.Vi chiederete cosa ha a che fare questo tipo di atteggiamento con la Massoneria. Passata la prima fase, quella dell'Apprendista, nei gradi successivi, e non mi limito a quelli Azzurri, il Silenzio deve diventare uno strumento da utilizzare con cautela, saggezza e sapienza. È uno degli strumenti invisibili che adornano il Tempio cosmico del Massone, ed è uno strumento importantissimo che, purtroppo, viene spesso dimenticato.

Più si sale nella Piramide Scozzese e più il Silenzio diventa importante, ciò, per dare peso alle parole che verranno pronunciate. È l'elemento che scatenerà la reazione ORDO AB CHAO... Ordine che si genera dal Caos. Un processo che difficilmente si realizza, un'alchimia quasi impossibile, in genere si resta nel Caos pensando che sia Ordine, oppure, peggio ancora si pensa di vivere l'Ordine stando nel Caos.

Ed ecco il PESANTE BASTONE. Un buon silenzio è meglio di mille stupide parole. Il Massone deve imparare a misure, pensare, ponderare e filtrare ciò che pronuncia. Deve usare il Silenzio come tramite delle parole e non viceversa. Il suo Silenzio sarà il depositario del suo pensiero. 

Perché PESANTE BASTONE? Chi non saprà capirlo, interpretarlo e apprezzarlo, lo vivrà come un'offesa personale. Anche se razionalmente cercherà di metterlo tra i ma chi se ne frega, inconsciamente (esotericamente) lavorerà nel nucleo interno di chi lo riceve. 

Ecco perché a questo tipo di Silenzio ci si deve arrivare preparati. Prima lo si deve utilizzare su sé stessi, facendo di questi strumento un compagno di viaggio sulla Via che porta da Occidente a Oriente, poi li si dovrà utilizzare con Saggezza e Sapeinza sulla Via del ritorno.


Fabio Pedrazzi

domenica 16 agosto 2020

I METALLI NEI GRADI DELL'ORDINE

Fin dal primo momento che mettiamo piede in una Loggia, veniamo in contatto con questa parola: Metalli. All'inizio del rituale di iniziazione di Primo Grado la prima cosa che ci viene chiesta è di consegnare i Metalli che portiamo addosso.

Ma quali sono?

 Il portafoglio, catenine varie, anelli ecc ... qui si tratta di Metalli reali, dove "metallo" significa valore profano. Un valore concordato tra gli uomini, un valore Materico. Ecco che cominciamo a capèiore che i metalli di cui stiamo parlando, in grado di Apprendista hanno un valore puramente materiale, dove materiale sono anche i sentimenti come l'invidia, la presunzione, la'affannosa ricerca al grembiule e cose del genere.

Il Lavoro dell'Apprendista sui metalli sarà proprio questo: cercare di lasciare fuori dal Tempio tutto ciò che è materico in senso pratico e in senso lato. La rigidità della Squadra ci ricorda che non possiamo permetterci di scendere a compromessi, non ci sono vie laterali o scorciatoie: i Metalli devono restare fuori dal Tempio... qui faccio un piccolo inciso: per Tempio si intende quello interiore (o invisibile) non il Tempio fisico...

Bene abbiamo visto brevemente come deve operare un Apprendista nei confronti dei Metalli, ora alziamoci di un Grado e vediamo cosa deve fare un Compagno d'Arte.

Cito un pezzo di un lavoro che ho presentato a un webinar qualche mese fa:

"Il Compagno d’Arte fa un passo in più. Capisce che non possiamo fermarci alla parte esteriore dei Metalli, che in questo caso, passano da riferimento profano negativo a qualità elementare (nel senso che sono elementi naturali) dalla doppia polarità, incarnando contemporaneamente entrambi i poli:

+ e -.

Ogni Massone è tenuto, attraverso le proprie azioni, a trasmutare le polarità negative dei metalli in polarità positive. Ma vediamo di che metalli stiamo parlando:

  • Oro
  • Argento
  • Mercurio
  • Ferro
  • Piombo
  • Stagno
  • Rame

 Essi fanno parte della Natura, ossia di noi stessi, e ognuno di loro esprime vizi e virtù.

Vediamo un paio di esempi:

  • Oro... Vizio: Orgoglio ... Virtù: Fede
  • Mercurio …  Vizio: Invidia … Virtù: Carità

Altri li potete trovare cercando in alcuni testi alchemici.

Ecco che il Compagno avanza nel suo sapere cercando le corrispondenze, i simboli, le caratteristiche intrinseche di ogni Metallo che, a questo punto, non sono solo meri riferimenti positivi, ma occasioni per una trasmutazione che avverrà nel Terzo Grado"

Sempre da quell'intervento, passiamo al Maestro: 

"E veniamo ai Maestri. Loro hanno tuti gli strumenti per fare il Vero Lavoro sui Metalli. Il Maestro ormai è entrato nella sfera alchemica dove l’ovvio è bandito e la Spiritualità del Compasso ha fatto il suo dovere. Il lavoro del Maestro sui propri Metalli inizia proprio dalla consapevolezza di aver raggiunto quello stato in cui si abbandona quasi del tutto la materialità per entrare nei piani sottili.

I Metalli ora sono solo materia prima da plasmare e trasmutare, il raggiungimento della Pietra Filosofale si avvicina… il Piombo diventa Oro alchemico e l’Oro diventa Rosso. Ma la strada è stata lunga: Nigredo, Albedo e Rubedo, passando per il Verde dell’Atanor che tutto fonde e trasforma.

La decantazione dei primi due Gradi da ora i suoi frutti, frutti che porteranno sino all’abbattimento delle Colonne del 30° per poter effettuare il salto quantico del 33°, momento in cui si abbandona il conosciuto per diventare la conoscenza.

A quel punto i Metalli sono il carburante che spinge il Massone a “essere”, senza più orpelli profani a far da zavorra al suo navigare nei cieli dell’umana esistenza."

Fabio Pedrazzi

 

lunedì 27 luglio 2020

PER IL BENE DELL’UMANITIÀ… E PER LE MIE TASCHE

Questa frase sicuramente i Massoni la conoscono bene: Per il bene dell’Umanità.

La conoscono bene perché dovrebbe essere il modus operandi di tutta la loro vita, perché dovrebbe essere l’asse portante del loro operare, sia fuori che dentro al Tempio.

La Massoneria è una Scuola, una Via, un Percorso dove ci si arricchisce interiormente e dove ci si forma per diventare uomini migliori. Questo nostro miglioramento, inserito nel vivere quotidiano, andrà a migliorare a sua volta ciò che ci circonda.

Tutto vero? Succede realmente così?

In teoria sì… in pratica no.

In pratica no perché ci sono diversi modi di fare massoneria, perché troppi massoni lo sono diventati perché in animo loro pensano che attraverso l’Istituzione possono avere tornaconti personali… perché agiscono Pro domo loro e non per il bene dell’umanità.

Perché questo atteggiamento è diffuso, troppo diffuso. Perché ci sono personaggi che grazie al fatto che sono conosciuti nell’ambiente avvicinano Fr:. e Sr:. di altre Obbedienze per poi proporre corsi a pagamento… A questo propositoa fondo pagina un esempio...

Perché mettono in bella mostra il fatto che i proventi della vendita di un loro libro andranno in beneficenza.  

Il Massone fa e sta zitto.

 

In pratica no perché il nostro ambiente è pieno di una massoneria da 10€… di basso profilo, dove dietro le belle parole si celano interessi personali che la svuotano di quei contenuti che invece dovrebbe portare come bandiera.

Perché troppe volte ho sentito la frase: in massoneria posso trovare buoni agganci… perché il Tizio o il Caio mi possono essere utili.

 

Bah… sarò un idealista ma questa massoneria non mi piace. Non mi piace perché è fatta di quei Metalli che giuriamo di lasciare fuori dalla nostra vita massonica. Non mi piace perché è un modo subdolo di fare i propri interessi, non dico che non si possono fare “affari” (business) tra Fr:. ma c’è modo e modo. Non mi piace che ci si approfitti della propria posizione nell’Istituzione per cercare di accalappiare “clienti” sotto il nome della Fratellanza…

 

Proprio non mi piace. Ma questa è solo la mia idea della Massoneria, ognuno è poi libero di viverla come meglio crede. Questo articolo è nato solo per denunciare che esistono anche queste situazioni.

 

Fabio Pedrazzi