mercoledì 14 novembre 2018

La MASSONERIA, la POLITICA e il VATICANO

Spinoso argomento oggi come ieri. Cercherò di affrontarlo in maniera garbata (per quanto possibile).
Chi è iniziato sa cosa intendo quando dico: non si parla di politica o religione.
Non si parla ma si fa.
La Massoneria, parlo di quella italiana e del GOI (e derivati) in particolare, in quanto massima Obbedienza in Italia, e lo faccio solo ed esclusivamente per una questione storica, quindi vedano i F:. di tale Obbedienza di non prendersela come un fatto personale, non ho nulla contro il GOI, non ne condivido le linee guida... tutto qui.
Saltando a piè pari tutta la parte risorgimentale che, permettemi ma, se non è stato un movimento politico cos'altro è stato? Veniamo un po' più vicino ai giorni nostri.


Anni '50, '60 e '70 la Massoneria italiana, grazie ad una organizzazione ben collaudata e a personaggi discutibili, posiziona i propri uomini nei posti chiave dello Stato.

Gelli mette in piedi la sua Propaganda 2, il PRI tiene i fili di Palazzo Giustiniani e il non "si parla di politica" viene rispettato alla lettera. Non se ne parla ma si fa. Sino allo scandalo della P2 quasi nessuno sapeva cos'era la Massoneria.
Nel frattempo i rituali vengono depotenziati, rimaneggiati, frammentati, si fa sempre meno Lavoro Sacro e sempre più impicci profani.

Nel frattempo in Vaticano, nel 1950 Pio XII approva definitivamente l'Opus Dei, e ciò consente l'ammissione di persone coniugate e l'ascrizione di sacerdoti del clero secolare alla Società Sacerdotale della Santa Croce. Utilizzando il solito metodo del copia-incolla, pian piano l'Opus Dei prende le sembianze strutturali della Massoneria. Contemporaneamente la Massoneria abbassa il livello discrezionale e rituale. Fatto apposta? Collusione? Non lo so... però il risulato  dopo circa conquant'anni è che l'Opus Dei è dentro i meccanismi politico-finanziari del Paese e i Massoni ne vengono esclusi e additati come il male supremo.

In questo momento storico abbiamo un'Istituzione pseudoreligiosa a carattere segreto (provate a capire chi sono i mebri dell'Opus Dei se siete capaci) e di contro abbiamo una Massoneria vessata (per propria colpa), ritualmente depotenziata e crudelmente inutile.

Quindi non ditemi più: non si parla di politica e religione, perchè oltre che parlarne, malamente e in maniera rissosa, dobbiamo renderci conto che la politica e la religione ci hanno messo in un angolo e con il bavaglio. Poi, per carità, facciamo pure i buonisti e i pacati andando ai convegni per capire i punti d'incontro che possiamo trovare tra Massoneria e Religione... non dimentichiamoci però che coloro i quali siedono allo stesso tavolo sono gli stessi (politici e clericali) che ci hanno smontato il giocattolo, spargendo i pezzi sulla riva del mare.

Quindi? Ora che si fa? Si lascia che tutto finisca in vacca e si fa finta di niente? Si continuano a ripetere frasi a pappagallo, mangiare enciclopedie di nozioni storico-massoniche o cerchiamo di levarci di dosso le quintalate di sterco che ci siamo lasciati tirare?
Io sono per cercare di riprenderci il nostro onore e rivendicare il rispetto che ci compete.
Per fare questo non vedo altre soluzioni se non quella di cambiare forma, mentalità e modus operandi.
Lo abbiamo già fatto nei secoli passati, lo possiamo fare anche oggi.
Abbiamo tutti gli strumenti per ribaltare la situazione ma starà ad ognuno di noi fare ciò che va fatto.
Lasciamo l'ego fuori dai Templi e dalle Logge, è su quello che politica e religione fanno presa...
Basta ripetere a memoria passaggi di autori che se va bene sono dell'800, siamo nel 2018 e abbiamo altre esigenze. Studiamoli, leggaimoli, rispettiamoli e ringraziamoli per ciò che hanno dato a questa Istituzione, ma il Guenon (per dirne uno) non aveva a che fare con i massoni di oggi e nemmeno con una società allo sbando etico come quella odierna.
Ricontestualizziamo la Massoneria sulla realtà attuale, facciamolo con i nostri strumenti esoterici ed essoterici, ma facciamo qualcosa.

Fabio Pedrazzi