Per una questione di trasparenza e di corretta interpretazione, pubblichiamo sia la versione tradotta in italiano che l'originale in spagnolo.
Le domande sono rivolte dando del Tu, in quanto l'intervista è stata concepita come una chiacchirata tra Amici e Fratelli.
Chi è Llorenç Lluell?
Nipote di massone, figlio di massone, e massone. Sovrano
Gran Commendatore del Supremo Consiglio di Andorra del grado 33°,
Vicepresidente dell'Istituto Massonico di Spagna, patrocinato dalla Gran Loggia
di Spagna, ma quello che dico sempre, siamo ciò che ci viene riconosciuto.
Puoi dirci brevemente i tuoi pensieri sulla massoneria oggi,
a livello internazionale?

Oggi, purtroppo, non è più una domanda a cui posso
rispondere normalmente. Oggi il coronavirus ci ha cambiato la percezione del
nostro microcosmo, e ci ha portato o ci porterà ad una diversa percezione della
società. Anche per il pensiero massonico sarà forse la stessa cosa, ma con
qualche sfumatura differente, e anche se quello che ci circonderà non sarà più
lo stesso. Certo. Non sarà lo stesso. Dovremo ridistribuire i ruoli, e di
conseguenza il nostro universo si rimodellerà. Forse sarà un’ossigenazione
dell'Ordine. Anche se la nostra cultura massonica ci impegna a non accettare
nulla come una fatalità, poiché il fato è sinonimo di arretramento e di
abdicazione. Come dico sempre, "la massoneria si fa nelle logge", e
si continuerà a fare, con molta più responsabilità per la crescita individuale
dell'essere umano, e così, aiutare a costruire il nostro mondo, (mai necessario
quanto ora). Ma nelle Grandi Logge,
nelle Obbedienze, si dovrà fare qualcos'altro, un altro tipo di partecipazione
nel collettivo sociale.
E il tuo coinvolgimento?
Fin dal mio insediamento come Gran Maestro e Sovrano Gran
Commendatore nel 1996, ho partecipato a quella cosiddetta massoneria
internazionale. Il mio inizio fu per mano di Fred Kleinknecht Sovereign Grand
Commander del Supreme Council 33º Southern Jurisdiction, USA (Washington)
Mother Council of The World, il che mi diede una prospettiva piuttosto globale,
per un massone aperto all'universale, ma con una sfumatura di mistero. Non
credo essere d'aiuto che tutto venga rivelato, sino a che tutto ti sarà
rivelato.
Puoi dirci qual è il progetto massonico del Grande Oriente di
Andorra in Italia?
In massoneria l'importante è che si realizzi il suo fine e
non il fine in sé stesso.
Il nostro progetto è la "transnazionalità"
massonica, e in maggior o minor maniera lo realizzeremo.
La Gran Loggia Unita d'Inghilterra, nel 1939 si dotò degli
"Aims and Relationships of the Craft", restringendo ulteriormente le
relazioni, le libertà di contatto tra le Obbedienze, e ciò obbligò molte
Obbedienze, la cattiva interpretazione della regolarità massonica, ci ha fatto
allontanare dall'universalismo massonico. L'Italia è bandiera per molti versi
di questo universalismo, stiamo solo cercando di dare un piccolo contributo.
Intanto impariamo.
Secondo te, qual è, o quale dovrebbe essere, il compito della
massoneria, oggi, in Italia?
Come in qualsiasi parte del mondo, se parliamo del lavoro
nelle Grandi Logge. L'Italia, con tutta la falsa modestia da parte mia, ed è
solo la mia opinione, deve unificare i criteri ed evitare il boom di quelle
grandi associazioni massoniche raggruppate attorno a personaggi il cui unico
obiettivo è la vanità, o con la loro pseudo-massoneria, promettono benefici
sociali in cambio di protezioni economiche. Pseudo massoneria da dieci euro.
Però insisto, forse parola vana perché la filosofia massonica è più forte. E
ora anche questo cambierà, perché con questa pandemia, nulla potrà più essere
lo stesso, e dovremo lavorare fianco a fianco.
E tornando alla domanda, per me l’Italia ha rappresentato un
"tutto" nel mio cammino massonico. Le devo molto, tra cui l’incontro
con Elvio Sciubba, quando era Sovrano Gran Commendatore del Supremo d'Italia,
associato al Grande Oriente d'Italia. E non devo parlare dei grandi fratelli
che sono in attività, che non sarò io a giudicare il loro lavoro, lo faranno
solo i loro fratelli. Menzionerò solo alcuni fratelli che non sono più tra noi,
che ho conosciuto un poco, e ho rispettato in misura maggiore o minore, ma sono
stati grandi Maestri per me in Italia: Armando Corona, Fausto Bruni, e perché
non Licio Gelli?
Quanto influisce il fattore esoterico sulle opere
massoniche?
Il Sovereign Grand Commander del Supreme Council 33º H.
Albert Pike, ha osservato che la Massoneria è più ricca di segreti che le
piramidi.
L'esoterismo massonico è un processo di introspezione
interiore, di ricerca e di vissuto spirituale, per il cammino che dobbiamo
percorrere attraverso le due grandi capacità di cui Dio ci ha privilegiato: la
ragione e la fede. Ma con ciò affermo e ribadisco che la massoneria non è una
religione.
So che conoscevi il Fr:. Licio Gelli, com'era lui come
massone?
Sì, ho avuto il piacere di conoscerlo. Prova di ciò, è che
appare la mia corrispondenza in lui Museo-Achivo di Pistoia (donazione di
Stato). E anche perché abbiamo fatto un piccolo progetto insieme.
Oggi voglio dire che mi vergogno di coloro che si
autodefiniscono suoi eredi massonici. Incluso qualcuno che ha creato un sito
web con il suo nome.
Eredi di cosa? Sono personaggi che vogliono approfittare dei
"chiari e scuri di Gelli" a proprio vantaggio. Evidentemente, senza
apportare nulla. Era un uomo che potrà essere giudicato solo dalla storia.
So che hai scritto un libro sulla massoneria. Può dirci qualcosa?
Sì, "Llorenç Lluell, un progetto di massoneria
transnazionale". In spagnolo, e ora sarà tradotto in italiano. È un viaggio
personale, con le mie esperienze nella massoneria. Come diceva un caro critico,
"un viaggio esotermico di Lluell", questo sì, con le foto.
Perché con le foto?
"Un'immagine vale più di mille parole", ha ha.
Forse, perdona la battuta, ma per me sono un contributo storico e di veridicità
al racconto.
Ne ha bisogno?
Credo di sì, per riaffermare e onorare coloro che ho
conosciuto o conosco. Anche se per vanità verso i miei diffamatori ha ha, che
ci sono, e altrimenti lo vedrai dopo aver pubblicato questa intervista, ha ha. Anche se, come puoi vedere, rispetto molto i morti, ma non
ho paura dei vivi.
Spero che quest'anno 2020, l'"anno in cui viviamo
pericolosamente", e che non dimenticheremo mai, per quelli che abbiamo
lasciato indietro, e perché il loro sacrificio, così ripetitivo, sacrificio, che
non sia caduto nel nulla. E sia l’inizio, dove la saggezza sconfigge
l'ignoranza, e la filosofia serena e tollerante fronteggi il dogmatismo.
Per lumina ad lumina, per la luce verso la luce.
¿Quién es Llorenç Lluell?
Un nieto de masón, hijo de masón, y un masón. Soberano Gran
Comendador del Supremo Consejo de Andorra del Grado 33, y Vicepresidente del
Instituto Masónico de España, patrocinado por la Gran Logia de España, pero lo
que siempre digo, somos lo que se nos reconoce.
¿Puede decirnos
brevemente sus pensamientos sobre la masonería hoy, a nivel internacional?
Hoy, tristemente, ya no es una pregunta que pueda contestar
de manera normal. Hoy el coronavirus nos ha cambiado la percepción de nuestro
microcosmos, y nos ha llevado o nos llevará a una percepción del movimiento
social, diferente. Y el pensamiento masónico será quizá el mismo, pero con
algún matiz, y aunque lo que nos rodee ya no será igual. Seguro. No será lo
mismo. Tendremos que reedistribuir los rolex, y en consecuencia, nuestro
universo se remodelará. Quizá será una oxigenación de la Orden. Aunque nuestra
cultura masónica nos compromete a no aceptar nada como una fatalidad, ya que el
fatum es sinónimo de retroceso y de abdicación.
Como digo siempre, “masonería se hace en las logias”, y se
seguirá haciendo, y con mucha mas responsabilidad por el crecimiento individual
del ser humano, y así, ayudar a construir nuestro mundo, (muy necesario ahora
mismo). Pero en las Grandes Logias, en
las Obediencias, se deberá hacer otra cosa, otra participación en el colectivo
social.
¿Y su participación?
He participado, desde mi instalación como Gran Maestro y
Soberano Gran Comendador en el 1996, en esa llamada masonería internacional. Mi
principio fue de la mano de Fred Kleinknecht Sovereign Grand Commander del
Supreme Council 33º Southern Jurisdiction, USA (Washington) Mother Council of
The World, lo que me dió una prespectiva bastante global, para un masón abierto
a lo universal, pero con un matiz de misterio. No creo en que ayude el que todo
sea revelado, sino que todo te será revelado.
¿Puede decirnos cuál
es el proyecto masónico del Gran Oriente de Andorra en Italia?
En la masonería lo importante es si cumple su fin, y no su
fin en sí.
Nuestro proyecto es la “transnacionalidad” masónica, y en
mayor o menor manera lo realizamos.
La Gran Logia Unida de Inglaterra, en 1939 se dotó de los
“Aims and Relationships of the Craft”, restringiendo más las relaciones, las
libertades de contacto entre las Obediencias, y eso obligó a que muchas
Obediencias, con una mala interpretación de la regularidad masónica hiciera que
nos apartaramos del universalismo masónico. Italia es bandera en muchos sentidos
de ese universalismo, nosotros solo tratamos de aportar un poco. También
aprendemos.
¿Cuál es, o cuál
debería ser, la tarea de la masonería, hoy, en Italia?
La misma que en cualquier parte del mundo, si hablamos del
trabajo en las las Grandes Logias. Italia, con toda falsa modestia por mi parte
y opinión, debe unificar criterios y evitar el auge de esas grandes
asociaciones masónicas agrupadas alrededor de personajes cuyo único objetivo es
la vanidad, o con su seudo masoneria, prometen beneficios sociales a cambio de prevendas
económicas. Seudo masonería de diez euros.
Pero insisto, quizá palabra vana
porque la filosofía masonica es más fuerte. Y ahora eso también
cambiará, ya que con esta pandemia, nada
puede ser lo mismo, y tendremos que trabajar hombro con hombro.
Y volviendo a la pregunta, para mi Italia ha representado un
“todo” en mi camino masónico. Le debo mucho, y de ello quiero destacar a Elvio
Sciubba, que fué Soberano Gran Comendador del Supremo de Italia, asociado al
Gran Oriente de Italia. Y no debo hablar de los grandes hermanos que están en
activo, y que no soy quien para opinar de su labor, lo serán solo sus hermanos.
Sólo mencionaré algunos hermanos que no están entre nosotros, que conocí entre
unos pocos, y respeté en mayor o menor medida, pero fueron grandes maestros para
mi en Italia: Armando Corona, Fausto Bruni, y ¿por qué no Licio Gelli?
¿Cuánto afecta el
factor esotérico a las obras masónicas?
El Sovereign Grand Commander del Supreme Council 33º H.·. Albert
Pike, señaló que la Masonería es más rica en secretos que las pirámides.
El esoterismo masónico es un proceso de introspección
interior, de busqueda y vivencia espiritual, por el sendero que debemos
recorrer de las manos de las dos grandes capacidades con que Dios nos
privilegió: la razón y la fe. Pero con ello, afirmo y reafirma que la Masonería
no es una religión.
Sé que conocías a FR:
Licio Gelli, ¿cómo era él como masón?
Si, tuve el placer de conocerlo. Prueba de ello, es que
aparece mi correspondencia en él Museo-Achivo
de Pistoia (donación de Estado). Y también, porque realizamos un pequeño
proyecto juntos.
Hoy quiero decir, que siento vergüenza por aquellos que se
autotitulan herederos masónicos suyos. Incluso alguno a creado una wep con su
nombre.
¿Herederos de qué? Son personages que quieren aprovechar los
“claros y oscuros de Geli” para beneficio proprio. Evidentemente, sin aportar
nada. El fué un hombre al que sólo debe jusgar la historia.
Sé que escribiste un
libro sobre la masonería. ¿Nos puede decir al respecto?
Si, “Llorenç Lluell, un proyecto de masonería
transnacional”. En español, y ahora se está traduciendo al italiano. Es un
viaje personal, con mis vivencias personales en la masonería. Como decía un
querido crítico, “un viaje exotérico de Lluell”, eso sí, con fotos.
¿Por qué con fotos?
“Una imagen vale más que mil palabras”, jaja. Quizá, nunca
mejor dicho, pero para mi son una aportación histórica, y de veracidad al
relato.
¿Lo necesita?
Creo que sí, para reafirmación y homenaje a los que conocí o
conozco. Aunque también por vanidad hacia mis detractores jaja, que los hay, y
sino lo verás después de publicar esta entrevista, jaja.
Aunque como verás, respeto mucho a los muertos, pero no temo
a los vivos.
Espero que este año 2020, el “año que vivimos
peligrosamente”, y que nunca olvidaderemos, por los que hemos dejado atrás, y
porque su sacrificio, si reiteradamente, sacrificio, no haya caido en la nada.
Y sea el principio, en que la sabiduría
venza a la ignorancia, y de la filosofía serena y tolerante frente al
dogmatismo.
Per lumina ad lumina, por la luz hacia la luz.
Riproduzione vietata senza citare la fonte.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.