domenica 9 aprile 2017

Il pavimento: il bianco o il nero?

Uno dei simboli massonici più in vista è sicuramente il pavimento a scacchi bianchi e neri. Lo troviamo nelle Cattedrali del '500, nei porticati di monasteri e nei Templi.
Soffermandomi a ragionare su questa sequenza di colori, forme, e numeri, ho sentito la necessità di fare un lavoro di sintesi.
Un giorno un F:. mi disse: nel Tempio trovi il pavimento bianco e nero, poi sta a Te decidere dove posizionarti... sul bianco o sul nero.
Ecco, credo che l'equivoco parta proprio da qui: non vedere l'insieme della dualità.
Il pavimento non rappresenta due realtà, ma solamente le due facce della stessa medaglia.

Il Massone non deve posizionarsi né sul bianco e né sul nero, il Massone deve camminare sul pavimento e basta. Deve imparare a stare in armonia con entrambi i colori, con entrambe le situazioni... sia nella Luce che nelle Tenebre.
Una non può esistere senza l'altra.

Non possiamo vivere di sola Luce dimenticando che Essa esiste solo perché nel contempo esiste anche l'ombra. Il Bene e il Male, la dualità, l'inizio della vita parte da questo concetto: il 2.
Armonizzando le due energie si arriva al 3. Ma questo è un altro discorso. Il nostro pavimento altro non è che la rappresentazione della Via massonica. Sono le scelte continue da prendere. L'eterno muoversi da una parte all'altra per stare in equilibrio senza mai soffermarsi troppo su nessuna delle due. Il pavimento ci ricorda che nulla è assoluto, tutto è in divenire e soprattutto che dobbiamo imparare ad accettare i contrari. Il bianco non la pensa come il nero, ma insieme formano il pavimento su cui il Massone può camminare verso mete equilibrate e sapienti.

Poi accade che a fine percorso ti rendi conto che le piastrelle non erano bianche e nemmeno nere, ti rendi conto che in realtà non c'era nemmeno il pavimento... ma questa è tutta un'altra faccenda, questo è Zen.

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