domenica 5 marzo 2017

La logica del caos partoriente

Osserva la natura, un bosco, una foresta, il greto di un fiume oppure le dune del deserto... a prima vista sembra tutto caotico, pare che gli alberi crescano a caso, che i sassi sulle rive del corso d'acqua siano capitati lì senza una logica, che i granelli di sabbia del deserto fluiscano nel vento senza un preciso disegno. Tutto sembra avvenga per caso. Sembra.

L'umanità ha, nel corso del suo stare su questo pianeta, annichilito l'istinto (il caos primordiale) con la logica. Nel bosco le piante nascono dove cade il seme o dove uno stolone ha trovato un varco attraverso il terreno... l'uomo pianta con metodologie logiche, scientifiche e affini al suo pensare.
L'Uomo è logico la natura è caotica. Però, c'è sempre un però... la natura, attraverso quello che noi chiamiamo caos governa il Tutto. Lo governa in maniera tanto perfetta che parrebbe ci sia un Grande Architetto Dell'Universo che ne tiri le fila.

Ma questi fili l'uomo profano non li vede, esso si muove sulle corde della logica ferrea e disciplinata. Regolamenta il proprio vivere, sia materialmente che spiritualmente, con "discipline" logiche. A effetto ci deve essere una causa, il corpo è una sequenza di reazioni chimiche e l'anima è gestita da un Dio che ne è anche il legittimo proprietario, visto che gliela si deve rendere.

Il Massone fa azione introspettiva e coagulante con altri Fratelli, s'immerge in un caos cosmico che lo porta, in principio, ad essere solo osservatore, poi compartecipe ed infine unità trainante di quello che potremmo chiamare: motore dell'Universo. L'umano che si pone di fronte a questo sistema caotico e non-logico, in genere, immediatamente cerca di trovare giuste collocazioni alle proprie domande: non le risposte, ma dove collocare sullo scaffale del pensiero logico-scientifico le proprie stesse domande. L'approccio profano al cosmo-caos non può essere uguale a quello iniziatico, ciò per un motivo semplice: il profano osserva l'iniziato ne è immerso. L'uno guarda l'altro vede. Ciò non avviene per grazia ricevuta ma per via di un lavoro su sé stessi incessante e profondo.

Una volta che l'umano è consapevole di essere, si rende conto che il caos è partoriente. Questa situazione non-ordinata, non-logica e non-logicizzabile altro non è che l'utero cosmico che connette il Tutto. La Massoneria si pone, a mio parere, come guida esplicativa, una sorta di libretto d'istruzione per un corretto utilizzo della spiritualità. Fornisce adeguati strumenti per far sì che l'adepto si dipani nel caos, quello stesso caos che un tempo gli era sembrato fonte di un pensare confuso.
La ritualità, i simboli, le varie terminologie e gesti ripetuti altro non sono che lo svolgersi di un'enorme mappa cosmico-cerebrale che lo porta a riportare in Vita ciò la fisicità e la logica hanno, per forza di cose, messo a tacere. Rinasce l'istinto, rispuntano le gemme del fiore che ogni uomo conserva nel proprio cuore.

Il caos è partoriente, ma l'uomo-massone è il seme da cui nascerà la vita.


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